Studio Calorimetrico

Il risultato saliente dello Studio Calorimetrico è riassunto nel grafico qui sotto: esso rivela la variazione dell’energia del composto (acqua, vedi specifiche più sotto nello Studio Calorimetico completo) prima e dopo l’intervento di Sergi Mari.

Il primo punto di impennata definisce il “prima e dopo” di Sergio Mari.

Test Calorimetrico Sergi Mari

Test Calorimetrico Sergio Mari

Richiedente: Fondazione SAMIARC

Luogo di prelievo: campioni sigillati e con scheda tecnica della casa produttrice in parte imprintati in loco dall’operatore Sergio Mari e in parte esibiti dal committente (prep. del 4/11/14)

DESCRIZIONE DEI CAMPIONI:

bottiglie da 100mL in vetro Pyrex, contenenti una soluzione idroalcolica al 20% in Etanolo denominati dal committente Talita Kum(Biofotoni) e Campioni imprintati con informazione biofotonica di Amoxillina + Acido Clavulanico

METODOLOGIA DI PREPARAZIONE:

il committente ha fornito flaconi sigillati sia di acqua distillata che fisiologica, per preparazioni iniettabili, trattati con biofotoni. Inoltre ha inviato confezioni sigillate di alcool trattato con biofotoni. Per ciascuno di questi campioni sono stati forniti anche i relativi controlli (non trattati) sigillati e dello stesso lotto. In laboratorio sono state preparate le soluzioni idroalcoliche utilizzate per le misurazioni.

TABELLA RIASSUNTIVA CALORIMETRICA   Sono state effettuate misure di: Calorimetria a Miscelazione

 Descrizione della tecnica

MICROCALORIMETRIA ISOTERMA
STRUMENTAZIONE CALORIMETRIA UTILIZZATA
MICROCALORIMETRIA ISOTERMA

In generale per “tecniche calorimetriche” si intendono una serie di tecniche volte a misurare le quantità di calore che si sviluppano in seguito ad un processo chimico.

In particolare, la microcalorimetria isoterma permette di registrare variazioni, anche molto piccole, di entalpia in gioco in vari tipi di processi, come ad esempio, la quantità di calore che viene assorbita (o ceduta) in seguito all’interazione tra due differenti tipologie di molecole.

Le variazioni di entalpia registrate sono molto importanti perché permettono di comprendere il tipo di interazione che si instaura tra molecole.

TABELLA 1
TABELLA 2
TABELLA 3
TABELLA 4
TABELLA 5
TABELLA 6
TABELLA 7

  CONCLUSIONI:

Il fatto che i dati chimico-fisici, -ΔH / J kg-1 , calore di diluizione, relativi ai campioni siano significativamente diversi da quelli relativi al controllo, che non esibisce variazioni temporali, ma che varia da preparazione a preparazione, segnala una diversità del sistema (soluzione idroalcolica al 20% in Etanolo) probabilmente indotta dai biofotoni emessi dall’operatore di discipline bionaturali (Sergio Mari). Si chiarisce in questa sede che i parametri da prendere in considerazione sono le differenze del calore di diluizione del controllo e quello del sistema sottoposto alla azione dei biofotoni.
Si potrebbe ipotizzare una variazione della struttura sovramolecolare del liquido acquoso, in quanto non sono stati effettuati interventi di tipo chimico. Inoltre il risultato sperimentale che le variazioni del -ΔH / J kg-1, calore di diluizione, rispetto al controllo varino con il crescere dell’età dei campioni, induce a pensare che i campioni analizzati siano da annoverare nella categoria dei sistemi aperti lontano dall’equilibrio. Questi sistemi sono capaci di autorganizzarsi a fronte di  perturbazioni di tipo fisico anche di piccole entità energetiche e di creare ordine locale conducendo alla formazione di strutture dissipative nell’accezione della Termodinamica dei processi irreversibili dovuta al premio Nobel (1977) Ilya Prigogine. La vita stessa è il risultato di processi di autorganizzazione spontanei. E’ possibile notare che la presenza di misure non significative è di estrema importanza poiché assicura la certezza che il metodo sperimentale tiene conto anche del fatto che l’imprinting non sia stato applicato correttamente. Alleghiamo un diagramma Potenza/tempo relativo alla misura sperimentale riportata nella tab.1, che evidenzia la significatività delle variazioni sperimentali.

STRUMENTAZIONE CALORIMETRIA UTILIZZATA

In generale per “tecniche calorimetriche” si intendono una serie di tecniche volte a misurare le quantità di calore che si sviluppano in seguito ad un processo chimico.
In particolare, la microcalorimetria isoterma permette di registrare variazioni, anche molto piccole, di entalpia in gioco in vari tipi di processi, come ad esempio, la quantità di calore che viene assorbita (o ceduta) in seguito all’interazione tra due differenti tipologie di molecole.
Le variazioni di entalpia registrate sono molto importanti perché permettono di comprendere il tipo di interazione che si instaura tra molecole.

TABELLA 1

TABELLA 2

TABELLA 3

TABELLA 4

TABELLA 5

TABELLA 6

TABELLA 7

CONCLUSIONI:
Il fatto che i dati chimico-fisici, -ΔH / J kg-1 , calore di diluizione, relativi ai campioni siano significativamente diversi da quelli relativi al controllo, che non esibisce variazioni temporali, ma che varia da preparazione a preparazione, segnala una diversità del sistema (soluzione idroalcolica al 20% in Etanolo) probabilmente indotta dai biofotoni emessi dall’operatore di discipline bionaturali (Sergio Mari). Si chiarisce in questa sede che i parametri da prendere in considerazione sono le differenze del calore di diluizione del controllo e quello del sistema sottoposto alla azione dei biofotoni.
Si potrebbe ipotizzare una variazione della struttura sovramolecolare del liquido acquoso, in quanto non sono stati effettuati interventi di tipo chimico. Inoltre il risultato sperimentale che le variazioni del -ΔH / J kg-1, calore di diluizione, rispetto al controllo varino con il crescere dell’età dei campioni, induce a pensare che i campioni analizzati siano da annoverare nella categoria dei sistemi aperti lontano dall’equilibrio. Questi sistemi sono capaci di autorganizzarsi a fronte di perturbazioni di tipo fisico anche di piccole entità energetiche e di creare ordine locale conducendo alla formazione di strutture dissipative nell’accezione della Termodinamica dei processi irreversibili dovuta al premio Nobel (1977) Ilya Prigogine. La vita stessa è il risultato di processi di autorganizzazione spontanei. E’ possibile notare che la presenza di misure non significative è di estrema importanza poiché assicura la certezza che il metodo sperimentale tiene conto anche del fatto che l’imprinting non sia stato applicato correttamente. Alleghiamo un diagramma Potenza/tempo relativo alla misura sperimentale riportata nella tab.1, che evidenzia la significatività delle variazioni sperimentali.

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